TECNICA COSTRUTTIVA DELLA SCULTURA

Il corpo ceramico

La scultura è stata realizzata ad altorilievo per foggiatura diretta sovrapponendo gli strati di argilla su un supporto costituito da tavole in legno. La testa della scultura risulta cava, svuotata da tergo sulla nuca. Anche il busto risulta parzialmente svuotato e nella concavità  centrale, si notano le tracce della lavorazione manuale e di impronte digitali. La svuotatura, oltre ad alleggerire l’opera, ha la funzione di facilitare la fase di essiccazione. Le braccia e il collo sono invece a pieno spessore.

La materia fittile appare in ottime condizioni e con un impasto omogeneo. Il colore del biscotto presume una cottura ben equilibrata e la presenza di carbonato di calcio nell’argilla.

 

Le finiture pittoriche

La policromia è stata realizzata dopo la cottura tramite diverse stesure pittoriche “a freddo”. L’esecuzione si differenzia leggermente rispetto alle indicazioni della trattatistica antica di riferimento. In questa scultura, lo strato preparatorio, è presente in doppia stesura ed ha una colorazione aranciata. Dalle analisi, risulta composto da bianco di piombo e da orpimento che gli conferisce una colorazione aranciata . Come legante è stato utilizzato uovo.

Anche gli strati pittorici risultano eseguiti a tempera all’uovo. Una vernice di natura organica costituiva lo strato di finitura. 

STATO DI CONSERVAZIONE

Nella foto degli anni ’30, la scultura era integra e presentava una policromia molto materica. E’ dopo il trafugamento del 1944 e con le vicende successive  che le sue condizioni di conservazione peggiorano. In questo arco di tempo, l’opera subisce: il taglio mediano, fratturazioni gravi, perdite di porzioni di modellato, scorretti incollaggi, varie stuccature nonché danni irreversibili alla policromia originale.

Le finiture pittoriche

Le vicende vissute dall’opera durante il corso dei secoli sono caratterizzate da azioni umane sconsiderate. Cambiamenti di gusto, incuria e accadimenti traumatici hanno lasciato segni indelebili. Oggi la ricca policromia originale è ridotta a isolati lacerti molto. Dopo il trafugamento del 1944, l’opera è certamente finita in mani sbagliate ed è stata probabilmente “lavata con soda caustica”. (foto 5)L’aureola e il calice presentano sparute tracce di doratura. Il manto rosso reca due filetti neri “a missione” probabile traccia di una doratura oggi scomparsa. Sono state rinvenute ridipinture di epoche successive. Una duplice istanza animava solitamente questi rifacimenti, ovvero: un inizio di degrado e la volontà di adeguare l’opera ad un gusto più aggiornato. E’ difficile stabilire in quale secolo quest’opera sia stata ridipinta.

La finitura superficiale

La scultura presentava un aspetto fortemente ingiallito e lucido. Accumuli di depositi grigio-scuro si annidavano all’interno delle concavità. Le analisi hanno chiarito che era stata stesa una sostanza filmogena a base di resine, grassi animali, olio siccativo e cere sintetiche.

IL RESTAURO

Il nostro intervento di restauro si prefiggeva principalmente tre scopi: ricostituire l’integrità strutturale del corpo ceramico, restituire una migliore leggibilità all’opera nei suoi valori cromatici originari e riordinare la materia pittorica. Il primo intervento è consistito nella rimozione della sostanza filmogena alterata che la appesantiva. La pulitura è stata eseguita, previa esecuzione di test di solubilità, con due differenti solvent-gel

Un ulteriore trattamento con un gel chelante è stato necessario per eliminare gli accumuli scuri e le ridipinture. Contestualmente alla pulitura, si è proceduto anche al consolidamento delle zone di pellicola pittorica indebolita. Durante la pulitura, ci siamo accorti del distacco del braccio destro dal corpo ceramico e si è quindi provveduto all’incollaggio nella corretta posizione.

Ultimata la pulitura sul fronte, è stato pulito anche il verso e le sezioni del taglio. Si è quindi passato a smontare gl’incollaggi non planari, a rimuovere i vecchi adesivi e gli stucchi e alla corretta ricomposizione dei pezzi. La stuccatura delle parti mancanti dell’aureola è stata eseguita con resina Pe 461, le altre stuccature con stucco di superficie. 

IL RITOCCO PITTORICO DELL A POLICROMIA

La scultura a questo punto necessitava di un intervento di riordino estetico.  Sono state confrontate varie prove di ritocco pittorico ed è stata scelta l’integrazione a puntinato eseguita esclusivamente nelle aree di policromia superstite.

Per la protezione finale delle superfici a terracotta, si è preferito mantenere un livello di verniciatura a bassa concentrazione mentre sulla policromia a maggiore concentrazione.

RIASSEMBLAGGIO DEI DUE PEZZI

Per quanto riguarda la ricongiunzione delle due sezioni del busto, abbiamo dovuto accantonare l’idea di un “cuscino” in resina da interporre tra le due  superfici di contatto per la difficoltà tecnica di realizzare spessore così sottili. Abbiamo quindi optato per un incollaggio dei 2 pezzi, previa stesura di uno “strato di sacrificio” tramite 7 bottoni di resina PE 641.  

Si è riusciti così riusciti a trovare perfettamente la continuità del modellato.

La frattura è poi stata stuccata e ritoccata ad imitazione della terracotta.

LA STRUTTURA PORTANTE

Tra il 2022 e il 2023 l’opera del Civitali è stata richiesta in esposizione per la mostra “Arte liberata 1937- 1947. Capolavori salvati dalla guerra”, tenutasi alle Scuderie del Quirinale a Roma. 

In tale occasione la scultura è stata dotata di un sistema metallico, inizialmente progettato per tenere insieme in sicurezza, senza vincoli diretti, le due sezioni in cui l’opera era divisa. Oggi essa svolge il ruolo fondamentale di sostegno e vincolo alla parete. La struttura è stata realizzata in acciaio inox 316 tubolare a sezione rettangolare.